Rinnovabili: a luglio soddisfatta solo il 33% della domanda elettrica annuale

Oltre agli attuali record storici dei prezzi del gas (339 €/MWh) e dell’energia elettrica (oggi il PUN è a 740 €/MWh), che colpiranno inevitabilmente il sistema produttivo e le famiglie, segnali ancora poco confortanti arrivano anche dalla generazione elettrica nazionale di fonti rinnovabili, a diurlo è il report mensile di Terna.

Infatti, anche a luglio la produzione di idroelettrico è stata molto bassa: -32,1% rispetto a luglio 2021, pari a 1,7 TWh in meno. Un dato che fa abbassare la quota di rinnovabili del mese al 32,2% circa, con una domanda in aumento del 2,2% in confronto a un anno fa (+8,4% su luglio 2020), aumento dovuto anche alle temperature sopra la media del mese scorso (+1,5 gradi rispetto a luglio 2021). Le rinnovabili a luglio hanno generato circa 10 TWh, cioè il 10,3% in meno di luglio 2021, il dato più basso dal 2014.

I dati diffusi dal report di Terna

Nel dettaglio, prendendo in esame il periodo gennaio luglio 2022, il report evidenzia come il contributo delle rinnovabili elettriche sulla domanda è stata del 33% (non è incluso apporto pompaggi), quando lo scorso anno invece si attestava al 38,7%.

 

 

L’elettricità prodotta da rinnovabili è stata finora di 62,3 TWh, inferiore di quasi 9 TWh rispetto all’anno precedente, con una domanda nazionale che nel periodo gennaio-luglio è aumentata del 2,7% (+4,9 TWh). Con il forte calo dell’idroelettrico (a fine luglio -11 TWh nell’anno), solo parzialmente compensato dalla generazione di fotovoltaico ed eolico (+2,4 TWh circa), di conseguenza è cresciuta di ben 13,6 TWh la produzione da termoelettrico (+13,8%), per la gran parte proveniente da centrali alimentate a gas.

La produzione da fobnti non rinnovabili

Nel 2022 la produzione da fonti non rinnovabili fa registrare una variazione percentuale in aumento (+15,9%) rispetto allo stesso periodo del 2021. In termini di produzione elettrica nazionale le fonti rinnovabili hanno contribuito in sette mesi per il 37,9% (senza considerare apporto pompaggi), contro il 44,7% dello scorso anno. Con la forte siccità registrata dallo scorso inverno, l’energia idroelettrica è riuscita a coprire appena il 9,1% della domanda (considerando stavolta l’apporto dei pompaggi), con un calo del 37,9% rispetto ad un anno fa.

Crescono eolico e fotovoltaico

Quest’anno per la prima volta il suo contributo è stato inferiore a quello del fotovoltaico. Rispetto a un anno fa sono cresciute invece il fotovoltaico (+11,6%) e l’eolico (+4,8).

Il fotovoltaico ha finora soddisfatto il 9,5% della domanda e l’eolico il 6,6% (contro, rispettivamente, l’8,8 e il 6,5% del periodo gennaio-luglio 2021).

Insieme le fotovoltaico ed eolico hanno prodotto finora 30,6 TWh (+2,4 TWh in più del 2021), il dato più elevato da sempre.
Solo se si considera anche la generazione di idroelettrico senza l’apporto dei pompaggi la sua quota sulla domanda elettrica a fine luglio scavalca di poco quella del fotovoltaico (9,6%).

Un dato che emerge dal report, inoltre, è che eolico e fotovoltaico costituiscono insieme il 49,2% di tutte le fonti rinnovabili. Un anno fa il peso dell’idroelettrico era del 41%, oggi appena del 29,2%.

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