Il Gruppo ABB ha chiuso il 2011 con un utile netto consolidato di 3.168 milioni di dollari, in aumento del 24 per cento su base annua. I ricavi sono aumentati del 20 per cento, attestandosi a 37.990 milioni, mentre gli ordini sono cresciuti del 23 per cento, superando per la prima volta quota 40 miliardi e attestandosi a 40.210 milioni di dollari. L’EBIT del Gruppo è ammontato a 4.667 milioni, in crescita del 22 per cento.
Per quanto riguarda l’Italia, ABB ha registrato ricavi per 2.587 milioni di euro, in aumento del 5 per cento rispetto all’anno precedente, e ordini per 2.283 milioni di euro (+2 per cento). Stabile e positiva la redditività; la percentuale di export sui ricavi, orientata soprattutto all’Europa e al Nord Africa, si attesta al 55 per cento. I dipendenti totali in Italia, al 31 dicembre 2011, erano 5.721, di cui 5.567 permanenti.
Significativo il peso sui ricavi della Divisione Low Voltage Products, pari al 33 per cento, che precede le altre Divisioni: Power Products, 23 per cento; Process Automation, 21 per cento; Discrete Automation & Motion, 13 per cento; Power Systems, 10 per cento.
Barbara Frei, Country manager e Amministratore delegato di ABB Italia, ha sottolineato, commentando i risultati, che «il 2011 è stato un anno in discreta crescita seppure in un contesto economico assai sfidante, segnato da un rallentamento nel secondo semestre. I settori nei quali la crescita di ABB Italia si è maggiormente espressa nel 2011 sono quelli dell’industria manifatturiera, soprattutto per quanto riguarda l’automazione, delle rinnovabili, in particolare del solare e dell’idroelettrico, del marine, dei trasporti e dei costruttori di macchine e impianti, che hanno generato export indiretto».
Per il futuro, il Gruppo vuole continuare ad investire in Italia, ma chiede maggiore flessibilità del mercato del lavoro e un sistema di incentivi ed investimenti per l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e la formazione dei giovani.