Alla ricerca della marginalità perduta

Aumentano le imprese con Ebitda insufficiente per sostenere oneri e debiti finanziari.

La nuova recessione che ha colpito l’economia italiana a partire dalla seconda metà dello scorso anno, ha avuto un impatto non trascurabile sui bilanci del 2011.

I dati indicano, da un lato, la difficoltà delle imprese a recuperare i livelli di marginalità pre crisi, con situazioni particolarmente gravi nelle costruzioni, e, dall’altro, una maggiore variabilità tra i risultati delle aziende con buone performance e quelli delle imprese in difficoltà. La bassa mar- ginalità, specialmente a causa della sua persistenza nel tempo, sta producendo un aumento del numero di imprese per cui oneri e debiti finanziari rischiano di essere non sostenibili.

È questa, in estrema sintesi, la fotografia che emerge dall’analisi dei primi 128.000 bilanci d’esercizio 2011 depositati dalle società italiane.

Nel 2011, i ricavi e i valori aggiunti hanno continuato ad aumentare, anche se a ritmi più lenti rispetto a quelli dell’anno precedente: i livelli di fatturato pre crisi sono ancora distanti per la maggior parte delle aziende considerate, specialmente per quelle che operano nella manifattura e nelle costruzioni. I costi del lavoro sono cresciuti allo stesso ritmo del valore aggiunto: la produttività e i margini lordi si sono, quindi, attestati sui livelli dell’anno precedente, molto inferiori a quelli pre crisi. 

 

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